Nato come sistema economico per sostituire il colore, la mezzatinta sta tornando di moda nel mondo dei fumetti grazie ad autori come Simone Bianchi e Claudio Castellini.
La mezzatinta acquerellata (o tecnica dell’acqua sporca come la chiamava Will Eisner) nasce nell’ambito degli artisti che si dedicano a disegnare fumetti per ottenere notevoli effetti volumetrici anche in assenza di colore. Disegnare fumetti in questo modo consente di dare notevoli effetti di profondità alla tavola, anche se, a scapito di un maggior senso di staticità. La mezzatinta può essere data con svariati mezzi (ad esempio acquerelli o ecoline, una sorta di china colorata dall’effetto di trasparenza) e con svariati colori. Per disegnare fumetti il metodo più comune è quello della china acquerellata ottenuta stendendo una china diluita con acqua. Il metodo consiste nel mettere in una boccetta della china e allungarla con acqua fino a raggiungere la tonalità desiderata. L’ideale è prepararne almeno un paio di diversa graduazione.
L’applicazione della china viene data passando prima le tonalità più chiare e in seguito aggiungendo quelle più scure. Bisogna prestare attenzione anche al pennello che, se eccessivamente bagnato, va a discapito della precisione. Disegnare fumetti con la mezzatinta necessita di una buona dose di pazienza, esercizio e, soprattutto, una chiara idea del risultato che si vuole ottenere. La china asciuga molto in fretta, perciò bisogna decidere prima i punti luce ed essere rapidi nell’esecuzione. Con un po’ di pratica e di velocità si possono ottenere dei buoni effetti di sfumatura.
Nata in origine per dare effetti volumetrici e atmosferici in assenza del colore, disegnare fumetti con la mezzatinta è passato di moda con l’avvento dei retini. Oltre la difficoltà di esecuzione bisogna infatti tener presente che, in fase di stampa del fumetto, la mezzatinta risulta più scura rispetto il disegno originale. Problema che non si ha con i retini. L’effetto finale nel disegnare fumetti con la mezzatinta è, però, decisamente più appagante, cosi che, molti fumettisti, continuano ad utilizzarla anche nel disegnare fumetti che in seguito saranno colorati.